Si ferma lo sport: gli scenari per il futuro

Il presidente federale Gabriele Gravina (foto www.figc.it)

Si è fermato, e giustamente, tutto lo sport in Italia, stante la diffusione decisamente impressionante del Covid-19, ormai tristemente noto da tutti come Coronavirus. Il contagio in Italia ha superato le 10.000 unità con una mortalità che ha superato decisamente il 6 per cento, davvero troppo. Così è stato inevitabile lo stop dei campionati di calcio sino al 4 aprile in ogni serie, dalle giovanili alla serie A, passando per tutte le categorie dei dilettanti.

Al momento i provvedimenti saranno operativi sino al 3 aprile, ma la sensazione è che si vada anche oltre: dunque il Consiglio Federale con il presidente Gravina e i consiglieri Lotito della Lazio e Marotta dell’Inter per il momento non hanno preso provvedimenti. Le Noif non indicano cosa può succedere se il campionato venisse interrotto qui: infatti non è mai accaduto. Solo nel 1915, l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, il campionato fu sospeso ma non si trattava di un girone unico, dunque non può neppure servire da riferimento. L’ipotesi primaria è che si giochi, o almeno si provi a farlo, sino al 31 maggio con lo spostamento degli Europei a dicembre. In questo caso se il campionato non si dovesse poter concludere, l’opzione è di giocare i playoff tra le prime quattro e i playout tra le ultime quattro. Oppure si potrebbe congelare la classifica al momento attuale per qualificare le formazioni che andranno in coppa ma senza assegnare titoli, oppure si potrebbero assegnare titoli, retrocessioni e promozioni sulla classifica com’è attualmente. Naturalmente la spinta dei consiglieri è soprattutto quella di giocare i playoff e sarebbe una novità assoluta per la serie A.

E anche gli altri sport, fermati come il calcio, stanno studiando cosa sia possibile fare per assegnare titoli e retrocessioni, almeno non a tavolino.