Quando la verità fa male… ma resta comunque verità!

Aleksander Kolarov nella conferenza stampa incriminata, prima di Roma-Real Madrid (Foto pagina Facebook As Roma).

Non posso evitare di commentare la confusione mediatica che ha creato l’intervista dei giorni scorsi rilasciata dal terzino della Roma, Aleksander Kolarov. Intervista che, per chi intende criticare anche me, ho visto, quindi scrivo con cognizione di causa. Kolarov ha detto ciò che tutti gli addetti ai lavori da anni sostengono e si bisbigliano, che nessuno ha mai avuto il coraggio di dire a voce alta.

Italiani popolo di santi, navigatori e… commissari tecnici. Si dice, e a giusta ragione perché chiunque parla di calcio sa, e non solo sa, ma solo lui – o lei nel caso di commenti femminili – conosce la sola e unica verità.

A che servono corsi e patentini? Dopo aver visto 5 partite si è ben più di semplici allenatori! Kolarov ha detto la verità e oggi viene massacrato di critiche.

Viene massacrato da chi non ha mai giocato 1 minuto della sua vita nei professionisti, da chi non ha neppure giocato in Prima Categoria e alle volte da chi il calcio l’ha giocato solo con una consolle. Tutti esperti insomma senza esperienza!

Molto facile. E decisamente sbagliato.

Dietro ad una squadra e al lavoro del mister e dei giocatori c’è un mondo che la quasi totalità dei tifosi ignora. Questo Kolarov ha detto: siete tifosi insoddisfatti? Lo capisco! Ma non venite a insegnarci tattica perché non siete qualificati per farlo. Per questo c’è il tecnico e il sapere di giocatori che, come minimo, sono arrivati in Serie A, quindi il giuoco del calcio l’hanno ben capito.

Forza e coraggio Kolarov: qui dire la verità porta male e, soprattutto, valanghe di critiche.

Avvocato Marilena Monari